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Bullismo e Cyberbullismo

I fenomeni di bullismo e cyberbullismo hanno assunto una rilevanza tra i ragazzi in età adolescenziale e pre adolescenziale tale da richiedere strategie coordinate di intervento. Il fenomeno del bullismo  è in costante aumento e molto spesso ignorato, soprattutto nei casi in cui la violenza non è di tipo fisico, ma si tratta di un bullismo psicologico, quindi “invisibile”. Il cyberbullismo è un fenomeno allarmante anche in Italia dove 1 adolescente su 3 dichiara di esserne stato vittima. La nostra Istituzione scolastica risponde puntuale all’appello e già nell' anno scolastico 2016/2017 ha proposto e aderito alle varie azioni previste dal  "Piano Nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyber-bullismo a Scuola”( MIUR del 19 ottobre 2016).

In particolare, l'evento "Un nodo blu contro il bullismo" ha visto coinvolto l'intero Istituto, la scuola primaria e la scuola dell'Infanzia, i cui alunni hanno simbolicamente annodato un nastrino blu, simbolo nazionale della lotta al bullismo ai propri zaini e grembiuli, e che soprattutto insieme hanno discusso di questi fenomeni, cercato una soluzione, prodotto cartelli e slogan (http://puntoevirgolagiugliano.blogspot.it/2017/06/gli-studenti-della-scuola-don-giuseppe.html) come si evince dal blog del giornalino scolastico.

L'evento del 7 febbraio ha rappresentato solo l'inizio di un percorso che ha interessato gli studenti delle IV e delle V dell'Istituto (aderenti al progetto "Generazioni connesse" del SIC già dall'inizio dello stesso anno scolastico) in una serie di approfondimenti ed eventi inerenti a tali tematiche con l'aiuto di esperti (psicologi, counselor, forze armate) e da diverse prospettive, da quella interiore a quella legale e normativa. 

Il 3 Giugno 2017 viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge 71 del 29 Maggio 2017 ed entrata in vigore il 18 giugno 2017. 

E' la nuova legge sul cyberbullismo. Tecnicamente si chiama legge 29 maggio 2017, n. 71, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo, di cui di seguito pubblichiamo il link (http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/06/3/17G00085/sg).

Eccone i punti salienti:

 

Ciascun minore ultraquattordicenne (o i suoi genitori o chi esercita la responsabilità del minore) che sia stato vittima di cyberbullismo può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un'istanza per l'oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi nella rete. Se entro 24 il gestore non avrà provveduto, l'interessato può rivolgere analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore.

Nasce presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, che entro sessanta giorni dal suo insediamento redigerà un piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo. Il piano prevede anche periodiche campagne informative di prevenzione e di sensibilizzazione sul fenomeno del cyberbullismo. Entro il 31 dicembre di ogni anno, a partire dal 2018, il Tavolo farà una relazione al Parlamento sulle attività svolte.

Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge (quindi entro il 18 settembre) il MIUR adotta delle linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole, anche avvalendosi della collaborazione della Polizia postale e delle comunicazioni. Le linee guida vanno aggiornate ogni due anni.

Ogni istituto scolastico individua fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia e delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio.

Secondo quando già previsto dalla legge 107 (la Buona Scuola) per il triennio 2017-2019 ci sarà una formazione del personale scolastico sul tema. Verrà promosso un ruolo attivo degli studenti e di ex studenti in attività di peer education, nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo nelle scuole.

I servizi territoriali, con l'ausilio delle associazioni e degli altri enti che perseguono le finalità della legge, promuovono progetti personalizzati per sostenere le vittime di cyberbullismo e a rieducare, anche attraverso l'esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori autori di cyberbullismo.

Il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo informa tempestivamente i genitori dei minori coinvolti. I regolamenti scolastici dovranno prevedere esplicite sanzioni disciplinari, commisurate alla gravità degli atti compiuti.

Per i minori autori di atti di cyberbullismo, fra i 14 e i 18 anni, se non c’è querela o denuncia per i reati di cui agli articoli 594, 595 e 612 del codice penale, scatta l'ammonimento: il questore convoca il minore insieme ad almeno un genitore.

Nell'anno scolastico 2017/2018 è stato previsto un percorso di approfondimento ulteriore di tali tematiche, rivolto anche alle famiglie e ai docenti, figure di riferimento dei bambini e dei ragazzi, e che spesso si trovano ad affrontare tali problematiche senza riuscire a padroneggiarle ancora.

In allegato un'informativa dedicata ai genitori che riporta gli argomenti trattati durante gli incontri "Genitori Consapevoli" tenuti a scuola dalla docente Enrica Della Ragione durante l'anno scolastico 2017/2018

Mentre, di seguito sono pubblicati link ad altri siti utili a capire l'entità del fenomeno"Bullismo e Cyberbullismo", una bibliografia, una filmografia, qualche suggerimento e qualche video esplicativo

Linee di orientamento del MIUR

Sito Noi siamo Pari - educazione al rispetto

Sito Generazioni Connesse

Stop al bullo

Spieghiamo il bullismo

Chiunque può essere chiunque

Azioni virtual, conseguenze reali

Vendetta virtuale (scherzo o reato?)

Internet, tutti per sempre

Bullismo

Metti i bulli K.O. senza fare a pugni

Monologo sul bullismo

GenerazioniConnesse-Teens.pdf

 

ANNO SCOLASTICO 2019/2020

Quattro brevi video tutorial ricchi di consigli e indicazioni.

Quali sono i temi affrontati nei video? Le regole di comportamento sui social e quelle di protezione della propria privacy online, come usare il telefono con gli amici o a tavola con i genitori, come riconoscere e contrastare il cyberbullismo e le fake news.

I protagonisti delle storie sono ragazzi e ragazze che stanno imparando come vivere in Rete e affrontare questo divertente viaggio nel cyberspazio, fatto di tanti amici provenienti da tutto il mondo e di molte cose da imparare divertendosi.

 

“Pillole di conoscenza” dal sito di Parole ostili https://www.youtube.com/watch?v=hDGjqKoDIGM

Ed in allegato ulteriore materiale utile a capire il fenomeno del Cyberbullismo

Il team per per la lotta al bullismo e cyberbullismo è formato dai docenti:

Della Ragione Enrica, Ambrosino M.Teresa, Limongelli Carmela, Volpe Michela 

Nell'anno scolastico 2019-2020 le attività del Team sono state le seguenti:

- Partecipazione al Corso di formazione Piattaforma ELISA on line –rivolto ai docenti referenti e componenti del team(1° step “Strategie anti-bullismo”, 2° step di approfondimento “ Bullismo basato sul pregiudizio”)

- Organizzazione incontro informativo per i docenti sulla Legge 71/2017 e sulla normativa scolastica per il bullismo e cyberbullismo ,

tenuto dalla dott.ssa Teresa Lisa Pagliaro, responsabile del Progetto “Nessuno nasce bullo”- patrocinato dal comune di Mondragone.

 

- Stesura del “Regolamento di prevenzione e contrasto dei fenomeni di bullismo e di cyberbullismo nella scuola” - da intendersi come parte integrante del regolamento di istituto.

 

- Adesione all’iniziativa “Un Nodo blu contro il bullismo”: Giornata nazionale contro il bullismo a scuola)- 7 febbraio 2020

 

ANNO SCOLASTICO 2020/2021

Nell'anno scolastico 2020/2021 le attività del Team sono state le seguenti: 

- Partecipazione al corso di formazione online per il team e referenti

Organizzato da Generazioni Connesse ( Introduzione al documento di ePolicy- Formazione e curricolo- Gestione dell'infrastruttura e della strumentazione ICT della e nella scuola - Rischi on line: conoscere, prevenire e rilevare)

 

- Adesione all’iniziativa “Un Nodo blu contro il bullismo” -: Giornata nazionale contro il bullismo a scuola)  7 febbraio 2021

- Progettazione e implementazione di attività e relativi materiali (calibrati a seconda dell’età degli alunni)

 

- “CONNESSI E ISOLATI” conferenza online per tutti gli alunni delle classi quinte- 19 marzo 2021

 

- “CONNESSI E ISOLATI” webinar sulla tematica del cyberbullismo e dei problemi dell’era digitale per tutti i genitori degli alunni delle classi quinte e per i rappresentanti di tutte le classi della scuola - 23 marzo 2021

Gli incontri "Connessi e isolati" sono stati tenuti dal dott. Vincenzo Abbate – Associazione “Adolescenze Estreme”, grazie alla collaborazione dell’ A.P.S. “Ulisse… sulle orme dei bambini”

 

ANNO SCOLASTICO 2021-2022

Il fenomeno SQUID GAME

 

Squid Game è una serie televisiva sudcoreana, distribuita sulla piattaforma di streaming Netflix a partire dal 17 settembre 2021. Vietata ai minori di 14 anni,

in poche settimane è diventata la serie televisiva più seguita al mondo anche da adolescenti e bambini.

Squid Game racconta cosa succede in una sorta di strano torneo in cui persone deboli e disperate provano a cambiare la propria vita partecipando a gare basate su giochi infantili, ma il minimo errore viene pagato con la morte. Per cui, ci si trova a guardare adulti che giocano a “1,2,3 stella”, o altro, e che vengono eliminati in modo rapidissimo e violento.

Nonostante la visione della serie sia esplicitamente raccomandata a partire dai 14 anni, è seguita anche dai bambini della primaria e della secondaria di primo grado.

Nelle ultime settimane alcune insegnanti di scuola primaria hanno rilevato che, durante l’intervallo, i loro alunni si intrattenessero con giochi della tradizione passata come “1,2,3 stella”. Solo non comprendevano come mai questi giochi fossero contaminati da strane procedure non incluse nella versione originale: infatti i bambini sconfitti venivano avvicinati da un compagno ed eliminati con

“un colpo di pistola alla tempia”.

Attraverso conversazioni e confronti gli alunni hanno spiegato che stavano inscenando nel gioco ciò a cui avevano assistito guardando la serie tv. O che, pur non avendo visto la serie tv, si erano sentiti raccontare dai fratelli maggiori o da altri compagni che ne erano stati spettatori.

 

Di seguito alcuni articoli di approfondimento, link di scene tratte dalla serie, Vademecum della Polizia per suggerimenti alle famiglie.

 

 

“Squid Game, come parlarne …”

(tratto da un articolo di Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell'età evolutiva). 

 

La domanda si pone spontanea: come è possibile che bambini ancora così incapaci di metabolizzare simili contenuti possano assistere a programmi così inadeguati per i loro bisogni fase-specifici? E c’è qualcosa che un educatore – genitore o docente - può fare per aiutare chi cresce e non rimanere intrappolato negli eventuali (e ahimè, possibili) effetti indesiderati derivati dalla visione di scene e situazioni ad alto contenuto (anche grafico) di violenza? La risposta è una sola: parlare, parlare, parlare.

Come farlo? 

Di fronte all’evidenza che molti nostri bambini sono diventati spettatori di una serie Tv problematica e non adatta ai loro bisogni evolutivi come “Squid game”, quali azioni possiamo dunque sviluppare con loro per fornire una prospettiva “altra” a ciò che lo schermo mette nelle loro vite?

Come adulti possiamo renderci protagonisti di azioni educative che promuovono un nuovo sguardo su fenomeni che come “Squid game” entrano nelle vite dei più piccoli, diventano popolarissimi e generano addirittura fenomeni di inclusione ed esclusione: se tu non lo guardi, allora non sei “dei nostri”.

Si possono dare altre visioni, altri significati, promuovere un altro sguardo. Ovvero, uno sguardo che seguendo gli stimoli potenti e intensi della narrazione televisiva, venga poi aiutato a rivolgersi all’interno di se stessi, ponendosi le domande necessarie per dare significati a ciò cui si è assistito. Lavorare sui “significati” non è qualcosa che avviene in modo automatico.

Si può parlare dell’importanza delle regole e a cosa servono.

Perché la regola “Vietato ai minori di 14 anni” viene apposta su specifici materiali con contenuti problematici? Che cosa succede a chi non rispetta una regola di questa natura? Chi deve essere il garante delle regole per un minore? Come mai a volte gli adulti non riescono a far rispettare le regole ai minori? Cosa servirebbe per aiutare adulti e minori a comprendere che le regole presenti nel loro sistema di vita vanno rispettate? E come si fa a far rispettare le regole nel mondo degli schermi?

Perché certe narrazioni televisive ci mettono tanta paura? Qual è il modo migliore per affrontare temi che ci fanno molta paura senza rimanerne spaventati o terrorizzati? Perché alcune scene televisive ci rimangono più impresse delle altre? Che cosa posso fare se una scena di un film non riesce ad andare via dalla mia mente?

 

Squid Game..

(tratto da un articolo di Stefano Rossi, psicopedagogista e autore di testi per insegnanti e genitori, tra cui “Menti critiche, cuori intelligenti” e “Carezze d’empatia in classe”

Squid Game coglie in pieno lo "spirito del nostro tempo": il mondo liquido dove tutti noi cerchiamo di rimanere a galla. La serie ci legge dentro perché il mondo liquido è un mondo spietato che divide gli esseri umani in "winner" (vincitori) e "loser" (i perdenti, i rifiuti, gli scarti). Un po’ come nel vecchio gioco della sedia: al fermarsi della musica un giocatore rimarrà senza posto precipitando tra i “loser”. Solo che gli episodi impongono delle regole di ingaggio cruente e fratricide: la fratellanza si rovescia in spietata competizione; l'empatia in cieca indifferenza; la solidarietà in una scelta da perdenti.

Perché è un problema soprattutto per i piu piccoli?

Ce lo spiegano le neuroscienze, a partire dalle conoscenze sul funzionamento del cervello di bambini e preadolescenti: fino ad una certa età non possiedono le competenze emotive-cognitive per rielaborare ed integrare dentro di sé la complessità di alcune esperienze. ?In alcuni casi l'esposizione a queste scene di nuda violenza crea letteralmente un trauma che si iscrive nella mente e nel cuore del bambino.
È solo a partire dal periodo di pubertà che avvengono importanti trasformazioni (a livello dei lobi frontali e prefrontali) determinano il riconoscimento dei propri stati mentali, sentimenti e azioni, in relazione con gli altri. Diverse ricerche hanno dimostrato che l'esposizione smodata a video-game violenti (ma lo stesso vale per una serie o un film) crea un deficit di empatia normalizzando comportamenti aggressivi, vessatori e cruenti…

In "Menti critiche, cuori intelligenti" Stefano Rossi propone a genitori e insegnanti 40 brevi storie filosofiche collegate a 40 virtù per educare il cuore e la mente. Raccontare delle storie d'empatia permette di nutrire ed equipaggiare la mente e il cuore di bambini e ragazzi. Ogni storia è abbinata ad una serie di domande socratiche con cui possiamo riflettere insieme a bambini e ragazzi sui grandi temi della vita: la giustizia, la felicità, il coraggio ma anche il male banale e le trappole di bullismo e cyberbullismo.

SQUID GAME

A cura dello psicologo cagliaritano Luca Pisano, Direttore Osservatorio Cybercrime Sardegna.17/10/2021

È la serie del momento: tutti la guardano e tutti ne parlano. Stiamo parlando – ovviamente – di Squid Game, la serie tv coreana che sta spopolando nel mondo grazie alla piattaforma di streaming Netflix.

A lanciare un monito è lo psicologo cagliaritano Luca Pisano, Direttore Osservatorio Cybercrime Sardegna. Molti bambini infatti, anche in Sardegna, l’hanno vista o la stanno guardando, ma secondo Pisano a quell’età non si hanno gli strumenti necessari alla comprensione della violenza presente. Una critica non tanto alla serie da parte dello psicologo, quindi, quanto alla fruizione della stessa da parte dei più piccoli, che poi la ritrovano nei videogames.

«SQUID GAME: perché anche a Cagliari, Quartu S. Elena, Sant’Antioco, Calasetta, Carbonia, San Giovanni Suergiu, Giba, Sant’Anna Arresi, Teulada, Sanluri, Oristano, Bosa, Sassari, Alghero, Olbia, Budoni, Siniscola, Nuoro, Belvì, Aritzo, moltissimi bambini seguono questa serie TV e possono giocarci su Roblox e Minecraft?

Innanzitutto molti genitori non hanno compreso che esporre i bambini a contenuti inadeguati per loro fase evolutiva è una forma di abuso all’infanzia. Infatti, l’imposizione di ritmi di acquisizione precoce, pretendere cioè che siano in grado di comprendere e gestire gli stimoli digitali come se fossero degli adulti in miniatura, è una delle forme con cui si esprime la discuria, una patologia della fornitura di cure. Insomma, fare vedere Squid game è come pretendere che un bimbo di un anno consegua il controllo sfinterico, oppure che un bambino di sette sia in grado di risolvere le equazioni. Ovviamente non possono perché non hanno raggiunto il necessario sviluppo neuropsicologico.

Per Squid Game è la stessa cosa. Non potendo comprendere il significato della famosa serie TV, i bambini possono trattenere nella loro mente solamente la rappresentazione della brutalità fine a sé stessa. Se avessero avuto invece i necessari strumenti cognitivi per compiere l’inquadramento concettuale, avrebbero capito che Squid Game non promuove la violenza. Anzi. E’ una metafora del neoliberismo economico in cui si segnala il distinguo tra controllati (tutti noi che, lottando contro i nostri pari per sopravvivere, ci adattiamo passivamente al sistema) e controllori (i nostri governanti). Ma è anche un utile strumento per denunciare il degrado della nostra società, se si legge la Serie TV con gli occhiali delle teorie di Marx, Marcuse e Adorno. E sotto questo profilo è auspicabile che gli adolescenti di almeno 16-17 anni vedano Squid Game, per poi confrontarsi con i loro genitori e docenti.
Purtroppo, le vittime della discuria non sono solamente i bambini ma anche i loro genitori alle prese con subculture digitali – Youtuber, Streamer, Social Network, Videogame, musica RAP, TRAP e RAGGAETON  – che non riescono a comprendere, valutare e gestire. In questi ultimi dieci anni, caratterizzati dall’esplosione della nuove tecnologie, il neoliberismo economico ha preteso che i genitori si adattassero al mondo virtuale. Ovviamente non tutti sono stati in grado di confrontarsi con questa imposizione di ritmi di acquisizione precoce, e molti, non riuscendoci, hanno dovuto abbandonare nel web i propri figli. Anche perché non c’è mai stata la pubblicità progresso per spiegare che prima di somministrare ai figli un contenuto virtuale bisogna sperimentarlo in prima persona, giocandoci e/o vedendolo.

Questo è il nodo del problema sul quale i politici non vogliono intervenire perché culturalmente collusi con gli interessi economici del neoliberismo che preferisce abbassare la capacità critica delle persone e quindi la loro capacità di pensare per non dovere poi gestire opposizioni e contrapposizioni. Bombardare i giovani con messaggi che inneggiano alla violenza ha l’effetto di produrre giovani cretini che diventeranno poi adulti ugualmente cretini e quindi non in grado di pensare criticamente la realtà e di interrogarsi su quanto fanno i governanti. E intanto che tutti, soprattutto psicologi ed educatori, accusano i genitori di non educare i figli, si dimentica che il neoliberismo economico – e quindi i nostri governanti – hanno permesso che le famose scene violente di Squid Game si possano giocare anche su Roblox e Minecraft, videogame consigliati ai bambini di 7 anni. Tutto questo è sempre ed esclusivamente colpa dei genitori?».

 

Se morire per denaro diventa la regola del gioco

Articolo della dott.ssa Sara De Carli

 

Dicono che sia il più grande successo di sempre di Netflix, con 111 milioni di account raggiunti. Dicono che la ricetta dei suoi biscotti stia spopolando. E che su TikTok sia pieno di video di ragazzini che replicano i suoi giochi: l’eliminazione da “Un, due, tre stella” con uno schiaffo o con colpo di pistola simulato. Dicono che sia il fenomeno del momento e di conseguenza anche io ho viste tre puntate ieri sera.Squid Game è una serie coreana che ha debuttato su Netflix a metà settembre: segue 456 concorrenti disperati, pieni di debiti, che accettano di partecipare a un gioco in un luogo segreto. Gareggiano in un gigantesco uno contro tutti per vincere il montepremi di 45,6 miliardi di won (poco più di 33 milioni di euro). I giochi – ha rivendicato con orgoglio il regista – sono semplici giochi per bambini, appunto come “uno, due, tre stella”. Quello che i concorrenti all'inizio non sanno è che chi perde al gioco non solo esce dal gioco, ma viene ucciso. Eliminato in senso letterale. La serie è vietata ai minori 14 anni, docenti ed educatori raccontano che in realtà il “tutti ne parlano”, riguarda non solo i preadolescenti ma anche i bambini della scuola primaria. Qui sotto il confronto delle ricerche per “Squid Game” in Italia e nel mondo negli ultimi trenta giorni, con il maggior numero di ricerche effettuate nel mondo a Singapore, Filippine e Azerbaigian e in Italia in Campania, Calabria e Puglia.

«La mente dei bambini e dei preadolescenti non è in grado di metabolizzare i contenuti di una serie come “Squid Game”», ha scritto oggi il medico e psicoterapeuta Alberto Pellai, sottolineando la violenza esplicita della serie. «E noi adulti dovremmo smetterla di affermare a priori che è “vietato vietare”: “vietato ai minori di 14 anni” non è un messaggio che reprime la crescita ma che la protegge, la sostiene e la promuove».

Quello del gioco e delle regole del gioco è il linguaggio più familiare per il bambino, è qualcosa che lo ingaggia, è una cosa bella. Sappiamo che si impara per emulazione, il periodo logico formale è 11-12 anni, fino a quel momento l’apprendimento è concretezza, ripetizione… L’idea che le regole del gioco – in particolare regole del gioco così semplici, come quelle dei giochi di cui si parla qui – abbiano a che fare con un esito mortale è un’idea pericolosa, perché il gioco mortale sta all’origine di alcuni atteggiamenti trasgressivi, come abbiamo già visto in passato. Non voglio fare la moralista, ma un minimo di controllo in più servirebbe da parte dei genitori. Secondo me non c’è consapevolezza, i genitori non l’hanno visto e non sanno cosa guardano i figli il pomeriggio, quando sono a casa da soli. Non è raro che la password di Netflix la sappiano i figli e non i genitori, la verità è questa. Quelli che hanno capito di cosa si parla lo stanno vietando, ma alcuni genitori ci hanno chiesto di parlarne insieme ai ragazzi preoccupati del fatto che stanno iniziando a schiaffeggiarsi tra loro: è stato messo a tema il fermare gli schiaffi, non la visione della serie», racconta.

All’ultima équipe di Stripes l’argomento Squid Game è arrivato prepotentemente sul tavolo della discussione: davvero lo stanno guardano anche bambini della scuola primaria, se lo raccontano fra loro, all’intervallo giocano a “Un, due, tre stella” e si eliminano con le dita a pistola. «Un altro aspetto che è emerso è l’apparente distacco del messaggio: questi uomini in tuta, tutti uguali, con la maschera sul viso, sembrano quasi non umani. Somigliano ai codici di un videogioco. I bambini non percepiscono che vengono uccise persone. Non emerge in maniera chiara i nessi di causa effetto e così il rischio insito nell’emulazione diventa ancora più alto: volare dall’alto è provare la propria bravura, ma non si rendono conto che quando sei planato ti schianti», prosegue Guida.

Il terzo elemento è quello del denaro. Si gioca, accettando che tra le regole del gioco ci sia la morte, perché in gioco c’è una somma indicibile di denaro, quella che ti permetterebbe di svoltare e di uscire da una vita “che è già un inferno” come dice più di un protagonista. È il denaro che fa andare ed è il denaro che fa tornare, superando ogni remora, che sia quella della paura per la propria vita o quella della morale. Al di là del bene e del male. «È una metafora dello stare in pista, uno contro tutti, mors tua vita mea, che dipende in toto dal denaro. Non esattamente il principio che vogliamo passare ai ragazzini».

Si può vede o no? «Per i bambini no. Con i più grandi può essere interessante come spunto critico, per fare certi ragionamenti: non escludo che ci possa essere una visione accompagnata per far lavorare i ragazzi attorno a temi così importanti, ma certamente per Squid Game non può esserci la visione autonoma, da soli, senza accompagnamento di un adulto».

SQUID GAME: IL VADEMECUM DELLA POLIZIA DI STATO per le famiglie

Sul fenomeno Squid Game è intervenuta anche la Polizia di Stato con un vademecum di consigli dedicati ai genitori per affrontare la situazione.

"La serie Squid Game è stata classificata come vietata ai minori di 14 anni, ovvero ad un pubblico di età inferiore a quella indicata. Questa limitazione indica che i suoi contenuti possono turbare i minori con intensità variabile a breve e lungo termine", spiega la polizia. Che sta diffondendo anche sui social le ’dritte’ per le famiglie.

Vediamo quali sono dunque i punti del vademecum per proteggere i bambini:

Ricordare che la serie Squid Game è classificata come VM 14 (ed è quindi vietata a spettatori di età inferiore ai 14 anni). Questa indicazione è stabilita per motivi ben precisi. I bambini non hanno le competenze, le conoscenze e le capacità di comprendere contenuti tanto violenti. Il rischio è quindi che rimangano turbati dalle immagini, e gli effetti possono manifestarsi sia a breve che a lungo termine.

Se hai dei figli di età superiore ai 14 anni, prima di permettergli di vedere Squid Game prova a dare un’occhiata alla serie, in modo da valutare coscientemente se sia il caso o meno di permettergli di seguire un programma del genere.

Chiedi ai tuoi figli se hanno sentito parlare di Squid Game in classe o con gli amichetti, e chiedi cosa ne pensano in proposito. Parla con i tuoi bambini e ascolta ciò che hanno da dire.

Ricorda ai tuoi figli che ciò che vedono in Tv è frutto di fantasia, e che scene del genere non dovrebbero mai avvenire nel mondo reale.

Se vieni a conoscenza di bambini o ragazzi che giocano in modo violento (anche imitando le scene di Squid Game) non ignorare il problema e segnalalo sul sito 

www.commissariatodips.it

 

Link ( visione per i GENITORI )

Squid Game e il tiro alla fune

https://www.youtube.com/watch?v=ut0eWrtbYwQ

 

L'un, due, tre, stella mortale di SQUID GAME

https://www.youtube.com/watch?v=S6Q_WZgtiIU

 

ANNO SCOLASTICO 2022-23

Nell'annoscolastico 2022- 2023 le attività del TEAM BULLISMO e CYBERBULLISMO sono state le seguenti:

 

  • Giornata Mondiale della Gentilezza (13 novembre). Di seguito alcune attività consigliate:

https://maestramary.altervista.org/il-puzzle-della-gentilezza.htm

 

https://maestramary.altervista.org/schede-dedicate-alla-gentilezza.htm

 

http://www.maestragemma.com/file/sfida%20gentile.pdf

http://www.maestragemma.com/Giornata-della-gentilezza.htm

https://www.maestraanita.it/l-angolo-delle-belle-frasi-e-della-gentilezza/

https://fantavolando.it/giornata-mondiale-della-gentilezza-schede-didattiche-attivita-poesie-storie-lavoretti-coccarde/

https://www.maestraanita.it/13-novembre-giornata-mondiale-della-gentilezza/

https://maestramile.altervista.org/la-giornata-della-gentilezza-2/

https://maestragiulia.net/2019/11/12/giornata-mondiale-della-gentilezza-13-novembre/

https://pianetabambini.it/giornata-gentilezza-schede-scuola-primaria/

https://www.youtube.com/watch?v=41FtYkmhbv4

Per i più piccoli ecco la storia di Margherì, piccolo fiore gentile ????(liberamente adattata ed illustrata, tratta dal blog https://www.progettoinfanzia.net/la-gentilezzastoria-di.../ ), con semplici schede di attività.

 

SCUOLA DELL’INFANZIA

  • Visione del video “Il bullo nella scuola della foresta”.
  • Somministrazione di schede inerenti l’argomento.
  • Spettacolo teatrale, ideato dalle insegnanti della Scuola dell’Infanzia, con l’utilizzo di marionette; seguirà  conversazione in sezione e rappresentazione grafica dei protagonisti della storia.

 

INTERCLASSE  PRIME

  • Visione dello spettacolo teatrale organizzato dalle insegnanti della  Scuola dell’Infanzia, seguirà conversazione in classe/ rielaborazione grafica/  eventuale realizzazione di una delle marionette usate per lo spettacolo.
  • Ascolto della canzone “Bullo citrullo” .
  • Visione e confronto dopo la visione del cortometraggio:

https://www.youtube.com/watch?v=2tIvISN1o8U (Spot Porcospino).

“Il brutto anatroccolo”.

INTERCLASSE SECONDE

Video : Tea – Chi ha paura dei bulli?

Domande stimolo: Perché quel bambino fa il prepotente? Perché tratta male quelli più piccoli? Ti è mai capitato?

https://www.youtube.com/watch?v=2tIvISN1o8U (Spot Porcospino).

https://www.youtube.com/watch?v=tOSPsE_fzv4 ( Canzone “Quel bulletto del carciofo”)

Testo poetico: Se c’è un bullo che ti bulla”.

Libro “La grande fabbrica delle parole” di Agnes de Lestrade

https://www.youtube.com/watch?v=DliARgAvHrs

INTERCLASSE TERZE:

gli alunni saranno invitati a riflettere su alcuni comportamenti, partendo da situazioni concrete e/o attraverso la lettura del documento della “Comunicazione non Ostile”. Inoltre saranno guidati attraverso giochi, letture e comprensione di filastrocche e testi inerenti l’argomento, alla scoperta della GENTILEZZA, come unica strada per rendere migliore il mondo in cui viviamo. https://maestramary.altervista.org/poesie-e-filastrocche-sul-bullismo.htm

Visione e confronto dopo la visione  del cortometraggio:

https://www.youtube.com/watch?v=8hgNwjTLMRw (LOU- cortometraggio Pixar)

Conversazioni/ confronto

  • Si consiglia la lettura libro “Betti biscotti e dolcetti”  di Cristina Padovani.

 

INTERCLASSE QUARTE:

gli alunni saranno guidati a riflettere sull’argomento e a formulare interviste tra ragazzi, Per trattare l’argomento, saranno presi degli spunti dal “Manifesto della comunicazione non Ostile” , che aiuterà gli alunni a muoversi nella rete consapevolmente e li farà riflettere sui loro comportamenti e sulle loro azioni dirette e online.

https://www.youtube.com/watch?v=QATKI1I-79Y

https://playandlearnitalia.com/cyberbullismo-la-pozione-per-navigare-sicuri/

https://www.youtube.com/watch?v=Dm1ADDs7AjQ (Gaetano – se mi posti ti cancello)

https://www.youtube.com/watch?v=wbJ7V6iKurE&list=PLLLeadUsj5HKyrkZxC2ribykDWAmNBXF-&index=2

(Storie di ordinario Cyberbullismo)

https://www.youtube.com/watch?v=j0zzhZwh5LA (La felpa del bullo)

Si consiglia la lettura del libro “La gabbianella e il gatto” di Luis Sepulveda.

 INTERCLASSE QUINTA:

Link consigliati Monologo di Paola Cortellesi sul bullismo https://youtu.be/0bYskKMr6iE

Film “Wonder”

1 Attività: role playing

 Obiettivi: promuovere la consapevolezza del problema, sviluppare l’empatia e comprendere le emozioni della vittima, riflettere sulle responsabilità degli osservatori.

Realizzazione: l’insegnante invita i bambini a scrivere un breve testo in cui raccontano un episodio di prepotenza che hanno subito o al quale hanno assistito come osservatori. I testi vengono letti ai compagni e se ne sceglie uno da interpretare con un role playing. Si individuano tra i ragazzi gli “attori” per i ruoli di bullo, vittima e osservatori; il racconto viene interpretato rispettando fedelmente quanto è scritto. Si chiede agli attori che cosa hanno provato mentre “fingevano” di essere la vittima o gli osservatori: • come mi sono sentito? • come mi sentirei se mi succedesse davvero? Successivamente gli alunni possono suddividersi in gruppetti di 4-5 e provare a delineare una possibile soluzione che consenta alla vittima di trovare aiuto. A turno ogni gruppo propone la soluzione individuata che viene immediatamente rappresentata dagli “attori” per verificare cosa potrebbe succedere nei vari casi; il gruppo riflette sull’efficacia o meno delle soluzioni proposte. La discussione può essere guidata con le seguenti domande: • Che cosa si prova quando si subiscono prepotenze? • Quali possono essere le conseguenze per un ragazzo vittima di prepotenze? • Qual è la soluzione più efficace? Perché? • Cosa dovrebbe fare un bambino se subisce prepotenze? Approfondimento: riflettere sul ruolo degli osservatori: • cosa provi quando vedi un compagno che subisce una prepotenza? • come ti comporti? Perché? • il tuo comportamento può migliorare o peggiorare la situazione della vittima? • cosa potresti fare per aiutare la vittima?

 - Per il safer internet day:  la pozione per navigare sicuri in allegato

 

 - L'importanza di conoscere Bullismo informativa ai genitori in allegato

 -  

Dal sito GENERAZIONI CONNESSE

PER I DOCENTI

PRIVACY TRA I BANCHI DI SCUOLA ( Il nuovo regolamento europeo sulla Privacy ( GDPR)

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/0000/00/00/privacy-tra-i-banchi-di-scuola/

 

ADESCAMENTO ONLINE Conoscerlo per insegnare a difendersi

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/0000/00/00/adescamento-online/

 

PILLOLE TEORICHE

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/pillole/

 

PER GLI ALUNNI 

 BODY-SHAMING

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/2022/02/25/il-body-shaming/

 

AIUTA UN AMICO in due è meglio che da soli

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/0000/00/00/aiuta-un-amico/

 

DEEP-FAKE

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/2022/02/26/deep-fake/

 

FARE  RICERCHE ONLINE Come scegliere le fonti e difendersi dalle fake news?

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/2022/02/26/fare-ricerche-online/

 

PER I GENITORI

COSA E’ IL CYBERBULLISMO E COME IMPARARE A RICONOSCERLO

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/0000/00/00/cyberbullismo--3/

 

PARENTAL CONTROL

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/0000/00/00/parental-control/

 

LA PRIVACY PER I TUOI FIGLI E COME FARLA RISPETTARE

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/0000/00/00/la-privacy/

 

COMUNICA CON I TUOI FIGLI

https://www.generazioniconnesse.it/site/it/0000/00/00/comunica-con-i-tuoi-figli/